GLI ESORDI

Lo scultore Mauro Baldessari è nato a Rovereto, provincia di Trento, il 21 luglio del 1942. La sua formazione avviene dapprima a Trento, dove apprende la tecnica dell’intaglio del legno. Nel 1960 si trasferisce a Milano dove lavora presso gli studi degli artisti F. Mina e M. Buttafava.

In seguito si diploma al Liceo Artistico “Beato Angelico” dove, alcuni anni dopo, insegnerà nudo e scultura.

Verso la metà degli anni ’60 conduce un’importante esperienza in Burundi dove insegna e fonda un Liceo Artistico ancora attivo. Durante i sei anni di permanenza in Africa realizza numerose sculture e decora sei chiese con grandi cicli pittorici.

Tornato a Milano, affianca all’attività di scultore la professione di docente fino al 1980. L’esperienza africana influenza particolarmente le sculture di questo primo periodo sia per quanto riguarda i soggetti (Il gioco, Il suonatore d’arpa, In nome dell’amore…) che per il tipo di figurazione.

ASTRAZIONE E FIGURAZIONE

In seguito figurazione o astrazione saranno per Mauro Baldessari due possibili vie da agire, anche contemporaneamente, in relazione al soggetto e al contesto. Comunque sempre entrambe portatrici di energie, gesti e dinamiche spaziali, interiori ed esteriori.

A partire dagli anni Ottanta e fino ad oggi la sua ricerca affronta, percorrendo entrambe le modalità espressive, alcuni temi ricorrenti come il corpo, la sensualità, il sentire.

La scultura diventa occasione di meditazione sui processi e dinamiche della realtà generando alcune serie    astratte come: la Nascita del Pensiero, frutto di tredici anni di frequentazione del Centro di studi di psicologia sperimentale (Centro Assenza) Pensando a… ciclo di ritratti generati dall’assenza fisica del soggetto ma dalla sua presenza come “inconscio di memoria” e una Ricerca condotta negli anni Novanta con scritti, disegni e sculture verso una NUOVA FIGURAZIONE.

ARTE COMMISSIONATA

Mosso dalla sua formazione di insegnante e dalla sua esperienza africana di un’arte vissuta come realmente comunitaria, prende sempre più le distanze, a partire dagli anni Ottanta, da un’idea di una produzione artistica distante ed isolata dal contesto sociale.

Abbandona quindi il mondo delle esposizioni e dei concorsi e si mette a disposizione del lavoro su commissione e delle sue dinamiche: ascolto del cliente e delle sue necessità, ascolto del soggetto da realizzare e dell’ambiente in cui l’opera sarà collocata.

L’idea di un fare scultura come “mettersi a servizio” vede la sua piena attuazione nel coinvolgimento attivo delle comunità nella progettazione delle opere, come avvenuto in occasione della collaborazione con le suore brigidine per le opere della loro casa madre o con la comunità italiana di Bolzano per la realizzazione del portale della chiesa di S. G. Bosco.

In Italia esegue opere scultoree –  statue, monumenti e pannelli in alto e basso rilievo, – per numerosi istituti religiosi: Gesuiti, Suore Canossiane, Fatebenefratelli, Suore Camilliane, Suore Brigidine, suore Ospedaliere, suore Carmelitane Teresiane, Cappuccini, Don Orione, Piccole Suore della Sacra Famiglia.

Gli ultimi dieci anni sono caratterizzati da una importante collaborazione con l’Istituto dei Salesiani di Torino per il quale realizza opere in Italia e nel mondo.  Tali collaborazioni spesso trascendono la realizzazione di un’opera isolata e riguardano invece la totale riorganizzazione degli spazi interni ed esterni di edifici di culto per i quali non solo concepisce gli arredi sacri (come per il Santuario di San Giovanni Rotondo) ma progetta soluzioni di “senso” per la rimeditazione delle funzioni liturgiche all’interno degli edifici (la Chiesa di Maria Auxiliadora a Cordoba in Argentina e il santuario mariano di Better Living nelle Filippine, entrambe riprogettate in anni recenti per i Salesiani).

Tra i suoi committenti si contano anche comuni, province, regioni, università, banche, ditte e alcuni privati. Nel trentino ad esempio ha eseguito due grandi cicli di sculture per la Federazione delle Cooperative trentine e per la cooperativa del Sait.

LA MEDAGLIA

Nel campo della medaglia, con l’esecuzione di quasi un migliaio di modelli e con il suo stile a forte impronta scultorea, ha rivoluzionato il gusto e l’impostazione di questo settore in Italia e all’estero, introducendo per primo il “fondo mosso”, fusione del soggetto e del fondo in una scultura.  Da citare per bellezza, originalità e prestigio, quelle dedicate a Paganini, Stradivari, G.Mendel, A. Degasperi, Manzoni, al comune di Melegnano (MI), ai viaggi di Papa Giovanni Paolo II, all’Università di Padova e all’anno giubilare 2000; tutte realizzate in occasione delle più importanti ricorrenze religiose e civili: anniversari, commemorazioni, canonizzazioni…

IL RITRATTO

I ritratti sono per lui condizioni particolari di espressione. Con più di trecento ritratti, tutti improntati da una forte connotazione psicologica, spazia dal classico busto alle complesse composizioni che contestualizzano il soggetto. 

I MATERIALI

Essendosi formato all’intaglio del legno, inizialmente questo è stato il materiale privilegiato nel fare scultura, improntandone la stessa con piani decisi. Progressivamente lavora il marmo, la terracotta, il bronzo, il vetro di Murano, l’acciaio inox e il plexiglass. La conoscenza di questi materiali gli permette di unirli talvolta in sculture complesse e libere.

LA RICERCA

Il suo fare scultura è sostenuto e affiancato da una continua ricerca dai risvolti psicologici, filosofici, espressivi o più complessivamente umani. Questa ha potenziato il fare scultura caratterizzandone l’approccio ed arricchendola di un metodo particolarmente intenso e rigoroso, fatto di una partecipazione reale e profonda al tema svolto e di un essenzialità sostanziale.

LO STUDIO

Da cinquant’anni lavora nel cortile di via Mac Mahon 14, borgo di piccole costruzioni in mattoni immerse nel verde, un tempo mulino della rinascimentale Villa Simonetta e da inizio Novecento divenuto il “cortile degli scultori”. Poco distante dal Cimitero Monumentale, il cortile era sede di marmisti e decoratori che lavoravano per grandi nomi come Andrea Cascella, Cappello, Manzù. Attualmente il cortile è dedicato a nuove funzioni d’uso e Mauro Baldessari è rimasto l’unico a portare avanti e rinnovare questa antica tradizione di scultura.

Il Cortile – Via Mac Mahon 14 a Milano